Il 28 Aprile 2023 uscirà nelle sale “Peter Pan”, negli ultimi anni infatti Walt Disney ha deciso di riproporre alcuni dei suoi migliori classici in chiave moderna: utilizzando attori in carne ed ossa e personaggi computerizzati ha fatto tornare bambini milioni di adulti e ha permesso alle nuove generazioni di conoscere i film con cui i loro genitori sono cresciuti.
Ma da quando quegli intramontabili classici sono stati prodotti le cose sono cambiate eccome: e infatti spesso in questi remake i personaggi vengano storpiati e snaturati per sottomettersi ai canoni imposti da questa nuova (ma non migliore) società del politicamente corretto.
È quello che è successo alla Sirenetta, alla Fata Turchina e a Trilli: per ricoprire i ruoli di questi tre celebri capisaldi dell’animazione, invece di scegliere attori che somigliassero agli originali, iconici proprio anche per le loro peculiarità fisiche, sono state scelte attrici che non hanno nulla a che fare con le storie con cui siamo cresciuti, l’effetto quindi non è quello del cartone che prende vita, riproducendo fedelmente quello che siamo sempre stati abituati a vedere, ma c’è una totale rivisitazione strumentalizzata al fine di far apparire i film più “inclusivi” .
Un’altra strategia messa in atto da Disney, che strizza l’occhio ai fan di politicamente corretto e globalizzazione, è stata quella di autocensurarsi: sulla piattaforma “Disney Plus” prima di alcuni film lo spettatore viene avvertito che quello che sta per vedere presenta “ rappresentazioni negative e/o maltrattamenti di persone o culture…” e se si riesce a vedere del male anche in questi innocenti film di animazione allora è certo che vittimismo e caccia allo stereotipo abbiano avuto la meglio.
Anche nel politicamente corretto però ci sono categorie di serie A e di serie B: su piattaforme come “Netflix” non esiste film o serie tv in cui non appaiano personaggi omosessuali, ma perché non si cerca di sensibilizzare anche su altri temi altrettanto importanti come ad esempio la disabilità ? Perché Disney non ha mai realizzato un personaggio disabile ? Perché l’omosessualità va di moda ma la disabilità no.
Film come “La principessa e il ranocchio o “Oceania”, in cui i protagonisti sono di colore, sono differenti perché i personaggi nascono e sono pensati esattamente così: raccontano storie di culture e di persone vere, originali ed uniche, e non riusciremmo a immaginarci questi personaggi diversamente da come appaiono: speciali così come sono, esattamente come in tutte le altre storie Disney. Come diceva Manzoni “non sempre ciò che vien dopo è progresso” quindi lasciate che i classici siano e restino semplicemente classici, e lasciate che i bambini si innamorino dei veri personaggi Disney, non di quelli reinventati per fare più soldi.
Annavittoria Garbin