Energia, Sud e pandemia: intervista a Paolo Russo (Terzo Polo)

Energia, Sud e pandemia: intervista a Paolo Russo (Terzo Polo)

Paolo Russo, tra i parlamentari più longevi sulla scena politica nazionale, siede sugli scranni dell’Aula di Montecitorio ininterrottamente dal 1996. Da ben ventisei anni, Russo è stato uno dei principali esponenti del partito di Forza Italia. Oltre ad essere Consigliere politico di Mara Carfagna, Ministra per il Sud e la coesione territoriale, negli anni, ha ricoperto svariati incarichi in Parlamento tra cuiPresidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo rifiuti e Presidente della Commissione agricoltura. Dallo scorso luglio, quando il partito del Cavaliere non ha votato la fiducia al Governo Draghi, Russo ha deciso di seguire la Ministra Carfagna per aderire ad Azione, il partito di Carlo Calenda. Alle prossime elezioni sarà candidato nei collegi plurinominali Campania 01, Lombardia 03 e Toscana in terza posizione dopo Matteo Renzi e Mariastella Gelmini.

Onorevole Russo lo scorso luglio alcune forze politiche non hanno votato la fiducia al Governo Draghi. Si è agito nell’interesse del Paese?

No, si può mai agire nell’interesse del Paese quando si decide di staccare la spina ad un Governo nel bel mezzo di una pandemia, di una guerra e soprattutto di una crisi economica che sta letteralmente mandando in mezzo ad una strada aziende, attività commerciali e soprattutto famiglie che si trovano a dover scegliere se dover mettere il piatto a tavola oppure pagare le bollette. Basta guardarsi intorno per comprendere quali siano le conseguenze di una scelta dettata solo dalla necessità di assicurarsi qualche poltrona.

Dal 1996 Lei è stato ininterrottamente Parlamentare di Forza Italia, tuttavia, dopo la caduta di Draghi, ha aderito ad Azione, il partito di Calenda. Cosa sta succedendo all’ interno del partito del Cavaliere?

Staccando la spina al Governo, Forza Italia ha dimostrato di essersi completamente inginocchiata a Salvini, alla destra ed agli amici di Putin. Il leader del Carroccio aveva la necessità di andare alle elezioni per rafforzare la sua posizione personale all’interno del partito: tra qualche mese la sua leadership, già compromessa, sarebbe stata ulteriormente a rischio e non ha esitato a gettar via il bambino con l’acqua sporca pur di difendere il proprio status. La cosa grave è che Forza Italia ha assecondato questa tattica, ben consapevole dei danni che avrebbe prodotto a quei cittadini, a quelle famiglie, a quelle aziende che ha detto sempre di voler rappresentare. Un tradimento che non avrei mai potuto assecondare.

 Tra i temi più caldi di questa campagna elettorale sicuramente figura la crisi energetica. A riguardo, cosa propone Azione? Crede che- come sostiene Calenda- si debbano ripristinare gli impianti nucleari?

Appare evidente a tutti che l’Italia non sia autosufficiente dal punto di vista energetico e questo proprio grazie alla setta dei no a prescindere che ha dettato legge fino ad oggi. L’autosufficienza si raggiunge con le rinnovabili e con il nucleare: quello di ultima generazione è assolutamente sicuro. Un bouquet capace di guardare al futuro e di garantire a costi contenuti le necessità di famiglie e di imprese.

Fino a pochi mesi fa è stato un parlamentare di Forza Italia. E’ ancora convinto che la flat tax che propone Berlusconi sia realizzabile?

Attivare politiche fiscali che possano ridurre la pressione sulle imprese e sulle famiglie è assolutamente necessario, in particolare al Sud. Detto questo però occorre lavorarci sul serio mettendo da parte gli slogan e le promesse sfasciaconti. La soluzione passa per l’aggiornamento di un modello che risale al secolo scorso, per la semplificazione degli adempimenti, per la lotta all’evasione e per la riduzione del cuneo fiscale.

La Pandemia ha mostrato la vulnerabilità del sistema sanitario del Paese, croniche debolezze storiche. Da medico, come fronteggiare questa emergenza nazionale?

Le risorse del Mes per ridurre i gap territoriali, per accorciare le liste d’attesa che impediscono una corretta prevenzione, per ammodernare gli ospedali e soprattutto per assumere più medici ed operatori sanitari nelle strutture pubbliche per bloccare la fuga di professionalità.

Talune forze politiche sostengono che le misure assistenziali- soprattutto in alcune aree del Paese- siano l’unica risposta concreta ad una dilagante crisi socio-economica. Lei che è campano, crede che il Reddito di cittadinanza sia uno strumento efficace? Deve essere rivisto?

Il reddito di cittadinanza è uno strumento che dopa il mercato del lavoro, che avvelena i pozzi della capacità e della competenza distribuendo mancette a tutti. L’assistenzialismo fine a se stesso genera dipendenza sociale ed anche politica. E’ un modello costruito in malafede per generare consensi e sudditanza. Un conto è la difficoltà oggettiva di tante persone che vanno aiutate ad ogni costo e sostenute con decisione e con ogni mezzo, un altro è pagare lo stipendio a prescindere anche a chi potrebbe lavorare e non vuole. Così si scoraggiano i tanti giovani che, anche al Sud ed in Campania, fanno sacrifici per studiare e per costruirsi un futuro.

Il PNRR destina il 40% dei fondi al Sud. Cosa avete fatto in questi mesi con il Ministro Carfagna? Il Sud può guardare con fiducia al futuro?

L’obbligo di destinazione è una misura che con il ministro per il Sud e la Coesione territoriale abbiamo fortemente voluto e sostenuto. Ed è stata proprio Mara Carfagna a dare l’esempio destinando al Sud ben il 74, 8 per cento delle risorse destinate al dicastero di cui è titolare: non hanno fatto lo stesso i ministri della Lega e del Pd. In questi mesi è stato fatto tanto per sanare il gap territoriale tra Nord e Sud Italia, e per cancellare il peccato di residenza e di nascita. Penso all’incremento dei posti negli asili nido e del servizio di trasporti agli studenti disabili, e penso anche al finanziamento di importanti progetti presentati dai Comuni del Sud per migliorare il livello di vivibilità dei territori anche in termini di sicurezza e di crescita culturale, oppure al grande lavoro portato avanti nelle aree interne per evitare lo spopolamento.

Pare che in questa campagna elettorale le tematiche giovanili siano state poste in secondo piano. E’ dello stesso avviso? Perché un giovane dovrebbe votarla?

In questa grande avventura della campagna elettorale ho avuto modo di toccare con mano l’interesse dei giovani al progetto di Calenda e del Terzo Polo. Li ho visti finalmente partecipare ai nostri incontri e soprattutto impegnarsi. Siamo l’unica proposta del panorama politico attuale che mette al centro la competenza ed il merito, che punta sulla formazione e che scommette sulla capacità di tante menti fresche e brillanti per prendere finalmente l’Italia sul serio. Chi ritiene di avere la capacità e la volontà di crearsi un futuro, chi non vuole assegni di sussistenza, chi è stanco della contrapposizione tra destra e sinistra, tra fascisti e comunisti, ma osserva, invece, con attenzione chi offre soluzioni ai problemi e chi no, guarda a noi con grande interesse perché ha capito che tutto il resto è solo una grande barzelletta.

Intervista di Francesco Di Palma

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