Da dove partire? Situazione nel centrodestra

Da dove partire? Situazione nel centrodestra

Alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, il centrodestra si presenterà in una coalizione di cui fanno parte principalmente 4 protagonisti: Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni; Forza Italia guidato da Silvio Berlusconi; Lega guidata da Matteo Salvini; Noi Moderati, una lista composta da più realtà politiche, in particolare Coraggio Italia di Brugnaro, Noi con l’Italia di Lupi e Italia al Centro di Toti. Uno scenario certamente disparato, che ripropone nomi noti e anche storici, così come presenta novità che forse si conoscono di meno. L’obiettivo: fare un po’ di chiarezza in questa coalizione massiccia e impegnativa che occupa i primi posti nei sondaggi (staccando di molto la coalizione di centrosinistra).

Fratelli d’Italia

Per partire dunque, proponiamo l’analisi del partito che è forza trinante della coalizione: Fratelli d’Italia. Fratelli d’Italia, secondo le rilevazioni dei sondaggi, si presenta ai nastri di partenza della campagna elettorale come il principale partito da battere. Fondato nel 2012 da Giorgia Meloni, Guido Crosetto ed altri esponenti storici del mondo della destra italiana.

E’ diretto discendente del Movimento Sociale Italiano e di Alleanza Nazionale, ed è riuscito in meno di dieci anni ad attirare numerosi consensi, con un’enorme impennata successiva al calo dei consensi della Lega post- conclusione del governo gialloverde, ed in particolar modo con la scelta di rimanere come unica forza di opposizione (ma responsabile, importante elemento comunicativo all’elettorato) del Governo Draghi.

Al 3 settembre 2022 FdI è stimato attorno al 23-25%, un risultato gigantesco se si va a rapportare con quello delle precedenti Politiche, che diedero al partito di Giorgia Meloni il 5%. Percentuali che fanno sorridere i vertici: mentre tutte le altre forze partitiche hanno dovuto affrontare con non poche difficoltà (e discussioni) le liste elettorali, Fratelli d’Italia le ha potute stilare con la massima serenità, consapevole che la prossima tornata di voto porterà in dote – nonostante il taglio dei parlamentari – un cospicuo aumento di eletti.

Questa esplosione di consensi ha portato Giorgia Meloni in una posizione di forza all’interno della stessa coalizione, con la leader originaria della Garbatella che ora si può sentire legittimata nel poter diventare la prima donna alla guida di un governo italiano. Ciò non comporta solo onori: vi è l’onere di stilare un programma elettorale serio, complesso, che possa toccare tutti i principali punti necessari ad affrontare la crisi energetica, del gas e la gestione della geopolitica conseguente all’invasione russa in Ucraina. Tale consapevolezza è presente sin dall’introduzione nel programma elettorale, ove si enuncia che «In un piano di volo si individua una meta, si traccia la rotta e si prepara la partenza. È così che prende forma ogni viaggio. Proprio come un programma di governo […] Non è un mero esercizio retorico o una raccolta di buone intenzioni, ma un progetto vivo e concreto, scaturito da una chiara visione per il futuro dell’Italia».

Un programma che trae le sue radici dalle basi ideologiche di Fratelli d’Italia, partito conservatore, patriottico e – in politica estera – fedele all’Alleanza Atlantica e ad un europeismo imperniato sull’idea di “Europa dei popoli” di golliana memoria.

Sono state individuate venticinque priorità, principali punti chiave per garantire dignità e benessere – economico, sociale e civile – agli italiani:

– Sostegno alla natalità e alle famiglie

– Efficiente utilizzo di Pnrr e fondi europei

– Fisco più equo e difesa del potere d’acquisto degli italiani

– Sostenere il sistema imprenditoriale italiano

– Made in Italy e orgoglio italiano

– Sostenere la dignità del lavoro

– Largo ai giovani

– Rilanciare la scuola, l’università e la ricerca

– Per un vero Stato sociale che non dimentichi nessuno

– Il diritto a una vecchiaia serena

– Una sanità al servizio della persona

– A difesa della libertà e della dignità di ognuno

– Cultura e bellezza, il nostro Rinascimento

– Il Turismo e la nostra crescita felice

– Agroalimentare pilastro del sistema Italia

– A difesa dell’ambiente e della natura

– Energia pulita, sicura e a costi sostenibili

– Ripartire da investimenti e infrastrutture

– Trasporti per un’Italia più veloce, più collegata, più smart

– Sud opportunità di crescita per l’Italia

– Fermare l’immigrazione illegale e restituire sicurezza ai cittadini

– Una giustizia giusta e celere per cittadini e imprese

– Diamo Credito a famiglie e imprese

– Presidenzialismo, stabilità di governo e Stato efficiente

– Italia protagonista in Europa e nel mondo

 

Un manifesto complesso ma non poteva essere che così, dato lo scenario nazionale e mondiale che ci troviamo di fronte. Temi fondamentali per la crescita di una Nazione, impossibile da sviscerare con completezza in questo articolo ma che andremo ad approfondire nei prossimi giorni con focus dedicati. Intanto, se volete, il link per leggere tutto il programma di Fratelli d’Italia è il seguente: https://www.fratelli-italia.it/wp-content/uploads/2022/08/Brochure_programma_FdI_qr_def.pdf

Nonostante le critiche mosse da sinistra sul simbolo della Fiamma e sul fattore M, Fratelli d’Italia appare inscalfibile, con Giorgia Meloni che riceve – costantemente – bagni di folla incredibile. Appare quindi chiaro come lo slogan elettorale “Pronti” non sia solamente un simbolismo, ma stia diventando un atto concreto, ora che Fratelli d’Italia sembra destinato a governare, garantendo alla Destra un ritorno alla guida della Nazione dopo più di un decennio d’attesa.

Forza Italia

Parlando invece di Forza Italia, riteniamo opportuno portare l’attenzione sul suo storico fondatore e leader: Silvio Berlusconi. Il Cavaliere è stato certamente uno dei politici più influenti della tradizione politica italiana, tanto da essere forse il più conosciuto all’estero e a cui va attribuita la nascita di due correnti differenti: il berlusconismo (il modo, i valori e il carisma che Berlusconi adotta nel far politica e imprenditoria) e l’anti-berlusconismo.

L’imprenditore milanese, fondatore di Fininvest e Mediaset, in cui convergono anche altre società come l’Arnoldo Mondadori Editore, fa il suo ufficiale ingresso in politica sulla scia di Mani Pulite nel 1993. Nel 1994 fonda Forza Italia, partito con cui guiderà azioni politiche volte a realizzare una grande coalizione di centro-destra (formula adottata qui per la prima volta) pronta a governare l’Italia. Ci riuscirà creando il Polo delle Libertà con la Lega Nord, lista candidata nella parte settentrionale del Paese, e Polo del Buon Governo con Alleanza Nazionale, lista presentatasi al sud. Vincerà le elezioni anche grazie all’immagine di uomo pulito, di imprenditore contro le tangenti e a favore di Mani Pulite che era riuscito a crearsi.

Tuttavia la magistratura, e soprattutto Di Pietro, svelarono che non era proprio così, anzi che forse la sua candidatura in politica era una vera e propria scelta di campo per allargare i suoi interessi personali. Nel 2008 fonde Forza Italia col partito di Fini creando, a forte trazione popolare, Il Popolo della Libertà vincendo nuovamente le elezioni. Rifonderà Forza Italia solo nel 2013, dopo che il PdL fu sconfitto dalla sinistra guidata da Bersani, tornando dunque a fare opposizione.

Berlusconi verrà poi imputato per oltre 20 procedimenti giudiziari e condannato, nel 2013, a 4 anni di reclusione e interdizione dei pubblici uffici per 2 anni per frode fiscale. Tornerà candidabile nel 2018 quando il suo partito perderà definitivamente la leadership del centrodestra in favore della Lega di Salvini. L’uomo che detenne la carica di Presidente del Consiglio più a lungo di tutti tenterà di candidarsi a Presidente della Repubblica nel 2022, perdendo tuttavia le elezioni.

Nel frattempo il suo partito è stato tra le forze politiche della maggioranza del Governo Draghi, ha accolto con parziale approvazione la rielezione di Mattarella (il Mattarella Bis) e alle elezioni amministrative del 12 giugno scorso è arrivato, complessivamente e stando alle preferenze in percentuali, terzo nella alleanza di centrodestra. Durante i due eventi che hanno avuto maggiore eco mediatica dall’estero (sentenza contro l’aborto negli USA e guerra tra Russia e Ucraina) il partito non ha accusato gravi danni o critiche come invece è capitato ai suoi alleati. Adesso Forza Italia corre per le elezioni politiche dopo aver contribuito alla crisi di governo non votando la fiducia a Draghi e insistendo su alcuni punti del proprio programma come il Ponte sullo Stretto, la riforma della giustizia, l’incremento delle forze di polizia per una migliore sicurezza e la flat tax al 23%.

Infine, si può riassumere il partito di Berlusconi, nei suoi ideali, principi e valori, riproponendo la frase introduttiva del loro programma elettorale: “Noi siamo i continuatori e i testimoni in Italia della tradizione liberale, della tradizione cristiana, della tradizione garantista, della tradizione europeista, dei valori e dei principi della civiltà occidentale. Garantiremo a tutti gli italiani la democrazia, il benessere, la sicurezza una giustizia giusta, una vera e completa libertà. L’Italia è, a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Più Italia in Europa più Europa nel Mondo.” Il partito europeo di appartenenza è il Partito Popolare Europeo. Per adesso FI nei sondaggi si posiziona come terzo partito di centrodestra con una percentuale circa al 7%.

Nei prossimi articoli approfondiremo i vari punti del programma di Forza Italia, tuttavia ecco il link di riferimento: https://d110erj175o600.cloudfront.net/wp-content/uploads/2022/08/01111606/Programma_Elettorale_Forza_Italia.pdf

Lega – Salvini Premier

Passiamo ora all’ultimo grande partito della coalizione: la Lega. Guidata da Matteo Salvini, tesserato al partito dal 1990 e divenendone segretario nel 2012 scansando lo storico fondatore e leader, il Senatur Umberto Bossi, la Lega è un partito che abbraccia principalmente le ideologie del populismo, del sovranismo e del federalismo. Venne rifondata da Salvini nel 2017, dopo l’esperienza di “Noi con Salvini”, e attua una serie di cambiamenti a partire dal nome, in cui sarà tolta la parola “Nord”, e dal pubblico a cui si rivolge, dando al partito un respiro più nazionale e non più nordista, riuscendo a portare quindi la Lega anche al Sud. Con questo meccanismo riesce a ottenere più consensi di quelli registrati nel tempo dal Senatùr e anche a “rubare” una larga fetta di consensi a Forza Italia, storico alleato da più di 20 anni dall’esperienza del Polo delle Libertà nel 1994.

I principali impegni della vita politica di Matteo Salvini lo videro impegnato come consigliere del comune di Milano con la Lega Nord, come eurodeputato e nel 2018 come Ministro dell’Interno a seguito delle elezioni politiche. Il 2018 è l’anno di svolta per la Lega, infatti diventa, con il suo 17%, il partito trainante del centrodestra togliendo di fatto la leadership a Berlusconi che l’aveva tenuta per molti anni e arrivando a occupare un posto privilegiato nel Governo formatosi in seguito alle elezioni. Questo risultato è il punto di arrivo di un lungo lavoro attuato da Salvini, che riuscì a far aprire la Lega a una visione nazionale e europea della sua politica, creando alleanze con il Front National di Marine Le Pen e, in Italia, avvicinandosi a Giorgia Meloni cercando un accordo per creare un soggetto sovranista in Italia. Adottando quindi queste strategie e affiancandogli i canoni della propaganda del partito repubblicano americano, al grido di “Prima gli italiani” Matteo Salvini riesce a creare il partito di destra che rinuncia al secessionismo ma che mantiene alcune sue bandiere storiche come il federalismo, l’euroscetticismo e il populismo. Bisogna ricordare, tra l’altro, il tentativo di avvicinamento con Casapound in vista delle politiche del 2018 che contribuì a far definire da molti la Lega come un partito di estrema destra.

Come Ministro dell’Interno Salvini attuerà una politica di difesa dei confini nazionali, anti-immigrazione, facendo approvare due decreti (Decreto Sicurezza e Decreto Sicurezza Bis) con cui regolamentò duramente il processo di immigrazione e velocizzò quello di rimpatrio per gli immigrati. Ora che corre per le elezioni del 25 settembre, il Capitano ricorda gli obiettivi raggiunti sulla politica per l’immigrazione e promette al suo elettorato che si impegnerà per conseguirli nuovamente. Bisogna ricordare che le politiche attuate da Salvini gli sono costate un processo, il Open Arms, che è tutt’ora in corso e in cui è accusato di sequestro di persona e di aver privato della libertà personale i migranti a bordo della nave Open Arms per 19 giorni. Inoltre, nel 2019, dovette gestire la complicata situazione venutasi a creare in seguito alla sentenza di condanna a Bossi e Belsito per la truffa di 49 milioni di euro, seguita dalla confisca della suddetta somma al suo partito.

Dopo aver fatto cadere il Governo Conte I, aver guidato l’opposizione del Governo Conte II, il suo partito ha fatto parte della maggioranza del Governo Draghi (insieme a M5S, PD, Impegno Civico, Italia Viva, Articolo 1, Azione, Forza Italia, +Europa, Noi con l’Italia e Centro Democratico) fino al 21 luglio quando, non votando la fiducia a Draghi, fece cadere il governo insieme a Forza Italia e M5S. In questo ultimo periodo la Lega ha perso parecchio consenso, raccolto invece da FdI, anche a causa del cambio di rotta sull’elezione del Presidente della Repubblica appoggiando il Mattarella Bis e delle ripercussioni a livello mediatico che si sono abbattute su di lui e sul partito a seguito della guerra in Ucraina a motivo della sua storica ammirazione per Putin.

Adesso, dopo le amministrative vinte complessivamente dal centrodestra soprattutto grazie ai consensi ottenuti da FdI ma a cui la Lega arriva seconda stando alle percentuali, Salvini si prepara alle elezioni del 25 settembre lanciando l’hashtag #credo, proponendo la flat tax al 15%, insistendo sull’immigrazione, la riforma della giustizia e su vecchi temi come l’incremento delle forze dell’ordine. Inoltre è l’unico partito del centrodestra ad aver dedicato un punto del suo programma all’antimafia. Infine il partito europeo di riferimento è Identità e Democrazia e la percentuale con cui si presenta si aggira intorno al 12,5%, posizionandosi come seconda forza del centrodestra.

Nei prossimi articoli approfondiremo i vari punti del programma della Lega, tuttavia ecco il link di riferimento: https://d110erj175o600.cloudfront.net/wp-content/uploads/2022/08/01105741/Programma_Lega_2022.pdf

 

Raffaele M.A. Pergolizzi

Alessio Moroni

 

I commenti sono chiusi